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Vi spiego perché sono esagerate le paure Usa sulla Cina in Italia e nel porto di Trieste. Parla D’Agostino (Autorità Portuale)

“Noi non abbiamo bisogno di soldi cinesi a Trieste. Noi non abbiamo i problemi che hanno la Grecia, il Pakistan o Gibuti, dove i cinesi hanno portato i soldi e poi è successo quello che sappiamo. E sebbene il container sia nato negli Stati Uniti, gli americani oggi non sono particolarmente attivi nel campo dello shipping e nel mondo portuale. Gli americani quindi non rappresentano per noi un’alternativa. Oggi il mondo dello shipping e dei container è concentrato in poche mani, che sono europee ed asiatiche”. Parla il presidente dell’Autorità Portuale del Mar Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino

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Le ultime mosse di Trump e Netanyahu

In primo piano, nel “Taccuino Estero” di questa settimana a cura di Marco Orioles, le tensioni Usa-Cina sui diritti umani, l’assist dell’amministrazione Trump al premier israeliano Netanyahu sulle Alture del Golan, la nomina del nuovo Comandante Supremo della Nato e l’invito al Segretario Generale della Nato a parlare a Washington davanti alle camere riunite. Nella sezione “brevi dal mondo”, la minaccia russa secondo l’intelligence estone, la vittoria al primo turno della candidata progressista alle presidenziali slovacche, i sondaggi sulle imminenti elezioni in Ucraina e Indonesia, la visita nel Corno d’Africa di Emmanuel Macron. Il tweet della settimana celebra il ventennale del primo allargamento della Nato. 

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Il MoU Italia-Cina? Una piccola Vichy, ecco perché. Parla il prof. Sapelli

“La nostra sovranità è stata già messa a repentaglio da precedenti accordi fatti anni addietro. Se si facesse questo accordo con la Cina, sarebbe un vulnus pericolosissimo, che ci dividerebbe dagli Stati Uniti e dall’Europa”. Parla Giulio Sapelli, storico ed economista, intervistato da Start Magazine nell’ambito degli approfondimenti sulla prossima visita di Xi Jinping in Italia

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Perché l’Italia non deve snobbare le Vie della Seta cinesi. Parla Costa (ex ministro nel governo Prodi)

“La Bri è il nuovo volto della politica estera della Cina. Di un paese cioè che presto supererà in termini economici gli Stati Uniti. Una potenza mondiale con la quale tutti dovranno fare i conti prima o poi”. Parola di Paolo Costa, ex ministro dei Lavori pubblici nel governo Prodi, ex sindaco di Venezia e soprattutto presidente per dieci anni (2008-2017) dell’Autorità portuale del capoluogo veneto

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Ecco le condizioni della Lega per il sì dell’Italia alla Cina sulla Nuova Via della Seta. Parla Picchi (sottosegretario Esteri)

“Io voglio capire bene, sulla Nuova Via della Seta, se le imprese italiane parteciperebbero alla realizzazione delle infrastrutture descritte. Se c’è la possibilità non solo di distribuire le nostre merci ma anche di partecipare alla realizzazione della Via della Seta, io dico ok. Se invece dobbiamo solo essere il terminale di distribuzione di merci altrui, non vedo la convenienza. Se il senso dell’operazione è questo, i cinesi se la possono realizzare da soli la BRI”. Parola di Guglielmo Picchi (Lega), sottosegretario agli Esteri

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