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A Udine debutta il dialogo tra Chiesa Cattolica e Islam

Pubblicato il 24/05/2019 - Il Friuli

Lo scorso venerdì 17 maggio, presso la Sala Tina Modotti di Udine, si è tenuto un incontro molto importante per il capoluogo friulano. Alla presentazione del libro del curatore di questa rubrica hanno preso parte Marco Soranzo e Mohammed Hassani, rispettivamente responsabile dell’Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso dell’Arcidiocesi di Udine e portavoce del Centro islamico “Misericordia e Solidarietà” di via Marano Lagunare a Udine. Non era la prima volta che Soranzo e Hassani si confrontavano: la prima assoluta è stata lo scorso aprile, dopo le stragi di Pasqua dell’Isis in Sri Lanka, a favore delle telecamere di “Telefriuli”. Nella Sala Tina Modotti, Soranzo e Hassani hanno tuttavia discusso davanti ad un pubblico in carne ed ossa, che è stato testimone dunque di quello che possiamo considerare a tutti gli effetti l’atto primo del dialogo interreligioso a Udine. La discussione, non a caso, ha affrontato immediatamente il tema del sentiero aperto da Papa Francesco, il cui pontificato si caratterizza anche per un impegno costante e coraggioso in favore del dialogo interreligioso. Un percorso che, all’inizio di quest’anno, è arrivato ad una pietra miliare: il documento sulla “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune” siglato ad Abu Dhabi il 4 febbraio da Bergoglio e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib. In piena terra islamica, la suprema autorità della Chiesa Cattolica e il capo di quello che tutti considerano il “Vaticano” dell’islam sunnita hanno apposto la propria firma su un testo che, tra le altre cose, impegna i fedeli di entrambe le religioni ad “adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio”. Il documento, in breve, è un manifesto per la pace e la convivenza partorito dalla comune convinzione che “l’estremismo religioso e nazionale e l’intolleranza hanno prodotto nel mondo, sia in Occidente sia in Oriente, ciò che potrebbe essere chiamato i segnali di una «terza guerra mondiale a pezzi»”. Una guerra di cui gli attentati dell’Isis sono stati il punto più alto, ma che le due religioni alleate sono chiamate ora a debellare con una cooperazione fraterna e, appunto, un dialogo approfondito e sincero. Come quello che ha animato l’incontro del 17 maggio: un debutto che è senz’altro una buona notizia per la città di Udine e per tutti noi.

Dialogo interreligiosoIl FriuliimmigrazioneIslamPapa FrancescoUdine
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