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Stretta di mano a donne, processo a Khatami

Pubblicato il 12/08/2007 - Corriere della Sera

«Violazione della legge coranica». L’ex presidente iraniano messo sotto accusa per un video girato in Italia. Il caso al tribunale religioso di Qom

La notizia rimbalza da un sito all’altro, ripresa da radio e tv. Il volto moderato dell’Iran, l’ex presidente riformista Mohammad Khatami, sarebbe indagato dal tribunale religioso di Qom per violazione della legge coranica.

A destare le proteste dei religiosi iraniani ultraconservatori, le immagini del recente viaggio italiano di Khatami in occasione della manifestazione culturale «Vicino/Lontano», girate lo scorso maggio da studenti dell’Università di Udine e diffuse su YouTube. Il video mostra un ex presidente rilassato e sorridente attraversare la folla. Fra i tanti che gli tendono la mano, tre donne a capo scoperto. Khatami non si sottrae. Quanto basta a sollevare l’ira degli zelanti talabeh, gli studenti di teologia di Mashhad «la Sacra», la città dove nell’871 morì l’ottavo Imam, oggi meta di pellegrinaggio. Il 9 luglio (anniversario della repressione delle proteste degli studenti dell’Università di Teheran del 1999, momento nero della presidenza Khatami) i religiosi hanno presentato regolare reclamo, corredato di copie dello scandaloso filmato, al tribunale ecclesiastico della città santa sciita di Qom. Malgrado la legge islamica proibisca agli uomini di avere contatti fisici con donne che non siano loro consanguinee, molti religiosi sciiti accettano che il divieto sia aggirato per evitare imbarazzi in particolari circostanze. Proprio in Iran negli ultimi anni le strette di mano tra uomini e donne non legati da vincoli familiari sono diventate molto più frequenti. Non a Mashhad.

Al reclamo ha fatto seguito la campagna di demonizzazione. Intorno alla moschea sono stati distribuiti volantini con l’immagine di Khatami ed espressioni del tipo: «Morte al nemico della religione ». I maggiori giornali iraniani hanno ricevuto comunicati incendiari dei chierici che invocavano una condanna senza appello per colui che aveva osato «toccare mani impure contravvenendo ai sacri principi dell’Islam, al pari di una prostituta della politica».

Lo staff di Khatami si è affrettato a diffondere la smentita ufficiale: «Il video non è supportato dalla realtà dei fatti, le immagini sono state pubblicate su siti conservatori e la versione che documenta il contatto con corpi femminili è stata manipolata». «È anche possibile che nella folla Khatami abbia stretto qualche mano senza rendersi conto di entrare in contatto con una donna — ha concesso Sadegh Kharrazi, ex ambasciatore sempre al fianco del religioso nelle trasferte estere —. L’ex presidente è del tutto contrario a questo genere di contatti».

Se il tribunale dovesse chiudere l’inchiesta con un verdetto di colpevolezza, Khatami, membro del clero e presidente del Consiglio Centrale della Lega dei Chierici Militanti, potrebbe essere privato dall’abito talare. Secondo gli analisti la feroce polemica esplosa in patria ha comunque già danneggiato l’immagine del portabandiera dei principi di un riformismo moderato contrapposto alla rigida interpretazione dell’Islam in vigore nel Paese: sempre più improbabile un ritorno in prima linea sulla scena politica interna, in vista delle elezioni parlamentari fissate per il prossimo anno e delle presidenziali del 2009. Ipotesi peraltro già scartata dallo stesso Khatami, il presidente che nel 1997 vinse trascinato dall’entusiasmo di donne e giovani della Repubblica Islamica. Scesi in piazza per invocare un nuovo Iran.

Maria Serena Natale

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