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Testate nucleari Usa da Incirlik ad Aviano? Fatti e rumors

Pubblicato il 30/12/2019 - Start Magazine

L’idea che le cinquanta testate nucleari che gli Usa da decenni stazionano nella base di Incirlik, in Anatolia, vengano trasferite nella base USAF di Aviano, in provincia di Pordenone, ha trovato un autorevole portavoce in seno alle forze armate della superpotenza a stelle e strisce.

Per ora è solo un’ipotesi di scuola, che riflette il malumore dei non pochi che, negli Usa, considerano la Turchia un alleato sempre più inaffidabile – reo, tra le altre cose, di trescare con quel bullo di Zar Vladimir e di acquistare da lui sistemi d’arma letali come i famosi S-400 – e sono soliti pretendere che Ankara ne paghi il prezzo.

Ma l’idea che le cinquanta testate nucleari che gli Usa da decenni stazionano nella base di Incirlik, in Anatolia, vengano trasferite in altra sede – e il nome che si fa è quello della base USAF di Aviano, in provincia di Pordenone – ha trovato un autorevole portavoce in seno alle forze armate della superpotenza a stelle e strisce.

Il nome del militare in questione è Chuck Wald, è un generale Usa che serve presso l’Alleanza Atlantica, e le sue dichiarazioni, ripescate l’altroieri dai quotidiani “Gazzettino” e Fatto Quotidiano, sono contenute in un’intervista rilasciata qualche tempo fa all’agenzia Bloomberg.

Riflettendo sui rapporti sempre più tesi tra il suo Paese e la Turchia, Wald aveva espresso il suo preciso auspicio circa la nuova collocazione delle famose cinquanta testate di Incirlik. “Idealmente – aveva detto – la loro nuova destinazione dovrebbe essere sul suolo europeo ed una possibilità potrebbe essere la base italiana di Aviano. Da un punto di vista logistico non ci sarebbero difficoltà”.

Tanto è bastato perché in Italia scoppiasse la polemica, sollevata per primo dal coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli.

L’ipotesi del trasferimento delle testate nella località del pordenonese viene definita da Bonelli un “fatto di una gravità inaudita perché (quegli ordigni) si sommerebbero ad altre 30 testate già presenti nella base (…) L’Italia diventerebbe il deposito di armi nucleari più imponente di tutta Europa”, ha rimarcato Bonelli, che ha chiesto al governo di riferire quanto prima alle Camere.

A sconcertare Bonelli non è infatti tanto “l’orientamento degli Usa che decidono di trasformare l’Italia nel maggiore deposito di armi nucleari d’Europa”, quanto “il silenzio del governo italiano”, definito inaccettabile’ dal leader verde.

Ricordiamo – en passant – che pure tre anni or sono si diffuse la notizia di un imminente trasloco delle testate dall’Anatolia ad Aviano, ma poi non si fece né si seppe più nulla.

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