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American Airlines, United, Spirit, SkyWest e non solo. Come gli Stati Uniti foraggeranno le compagnie che barcollano

Pubblicato il 03/07/2020 - Start Magazine

Il Dipartimento del Tesoro ha così annunciato ieri di aver firmato delle lettere d’intenti con cinque compagnie aeree per prestiti aggiuntivi rispetto a quelli già ricevuti ad aprile. Tutti i dettagli su United Airlines, American, Spirit, Frontier, Hawaiian e SkyWest.

 

Quando un intero settore va a picco – e questo è sicuramente il caso del trasporto aereo in America, precipitato del 95% tra marzo ed aprile – c’è di solito una sola strada per evitare il peggio: l’intervento dello stato. E l’America lo ha fatto ieri per la seconda volta da quando è cominciata la pandemia.

Le compagnie aeree, del resto, non sono aziende come le altre. Dal loro funzionamento regolare dipende il funzionamento di tante altre cose nella nostra società complessa. Di qui la generosità del Congresso, che nel primo pacchetto di stim0lo votato ad aprile furono beneficiarie di 50 miliardi di dollari tra aiuti e prestiti, più altri 8 miliardi per il solo settore cargo.

A distanza di quasi tre mesi dal primo provvedimento, con il traffico aereo leggermente ripreso ma ancora inchiodato ad un -75% rispetto all’anno scorso, le compagnie sono tornate a boccheggiare e a chiedere una nuova iniezione di liquidità, incontrando il favore di Washington.

Il Dipartimento del Tesoro ha così annunciato ieri di aver firmato delle lettere d’intenti con cinque compagnie aeree per prestiti aggiuntivi rispetto a quelli già ricevuti ad aprile: si tratta di American Airlines, Spirit Airlines, Frontier Airlines, Hawaiian Airlines e SkyWest Airlines.

Le compagnie in questione sarebbero le prime ad approfittare di un fondo speciale di 25 miliardi di dollari creato a titolo precauzionale nel pacchetto di stimolo di aprile.  Questo significa, come ha ammesso il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, che sono in corso trattative anche con altre compagnie, una delle quali – United Airlines – ha già fatto sapere di essere intenzionata anch’essa ad accedere ai prestiti.

I dettagli sul nuovo prestito, inclusi i singoli importi e le condizioni di restituzione, sono molto scarni: il Dipartimento del Tesoro ha fatto semplicemente sapere che avrebbe reso pubblica la relativa documentazione 72 ore dopo il raggiungimento dell’accordo finale, il che significa che potrebbero passare intere settimane.

Il Ceo di American Airlines e il presidente della compagnia, Doug Parker e Robert Isom, hanno comunque reso noto di aver firmato un preliminare per un prestito di 4,75 miliardi di dollari, che vanno aggiunti ai 5,8 già ricevuti ad aprile dal Tesoro. “Dobbiamo completare”, hanno dichiarato, “alcuni aspetti legali per arrivare ad un accordo definitivo su un prestito, ma pensiamo di finalizzarlo entro il terzo quadrimestre”.

Una portavoce di SkyWest ha invece dichiarato ai media che la sua compagnia sta ancora “valutando il nostro livello di partecipazione con il Tesoro”.

Resta da vedere se questa nuova iniezione di liquidità sarà sufficiente per scongiurare il peggio. Tra gli economisti prevale il pessimismo soprattutto per i livelli occupazionali, che potrebbero presto precipitare. Si stima che la sola sola American Airlines abbia oramai un esubero di 20 mila lavoratori rispetto ai voli che potrà effettuare quest’autunno, e Delta ha da poco fatto sapere che potrebbe presto licenziare 2.500 suoi piloti.

È per questo motivo che sei sindacati aerei hanno chiesto al C0ngresso altri 25 miliardi di dollari per prevenire un ecatombe di lavoratori il prossimo autunno ed inverno.

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