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Il sociologo Orioles: la moschea è molto importante per il pluralismo religioso

Pubblicato il 14/06/2020 - Messaggero Veneto

Il centro di culto è un’opportunità per far diventare Udine un esempio di pluralismo religioso, un po’ come avviene nella vicina Trieste.

Il sociologo Marco Orioles commenta il via libera da parte del Comune alla trasformazione della sede della comunità islamica di via Marano in un centro di culto. Chi intravvede nell’Islam una minaccia da arrestare scorgerà nella delibera del Comune una sorta di resa  – chiarisce -. Non manca infatti chi considera i luoghi di culto islamici potenziali ricettacoli di fenomeni da noi percepiti come un rischio di cui l’indottrinamento dei bambini rappresenta forse il volto più preoccupante. Ma se il punto è questo, la notizia deve essere salutata come uno sviluppo più che positivo. Oltre mezzo secolo di presenza islamica in Europa, di cui tre decenni anche nel nostro Paese – evidenzia Orioles – hanno abbondantemente insegnato che sono i luoghi di culto improvvisati, quelli dislocati in scantinati, garage e altre sedi precarie, a non consentire alle minoranze islamiche di gestire in modo consono e dignitoso le necessità del culto e quelle dell’aggregazione. C’è un terzo punto che non va sottovalutato: quando i lavori di ristrutturazione dell’edificio saranno completati e nella sede dell’attuale centro islamico sorgerà una vera e propria moschea, la città di Udine avrà fatto un passo significativo in avanti in direzione del pluralismo religioso, che è appena il caso di ricordare come sia uno dei tratti che conferisce alle città europee il loro fascino. Per scoprirlo non serve andare lontano, basta andare a Trieste.

Parole di apertura, quelle di Orioles, per una comunità, quella rappresentata dall’associazione “Misericordia e solidarietà”, che è la più grande fra le tre presenti a Udine per numero di fedeli. Anche per questo ha chiesto di riadattare la sede di via Marano, aperta dal 2014, alle esigenze di oggi, ufficializzando la sua esistenza in quanto luogo di culto. Un progetto che nella sua versione originale presentava anche l’esistenza di un minareto, ipotesi poi superata e, anche grazie a questo dettaglio, approvata dal Comune nel dicembre 2019,

Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Sul tema si inserisce anche Fratelli d’Italia tramite il capogruppo, Luca Vidoni: “ribadendo come la libertà di culto sia intoccabile per tutte le religioni, riteniamo necessario un approfondimento sul progetto di ristrutturazione dell’edificio di via Marano che ospita gli incontri della comunità  islamica coinvolgendo i cittadini del quartiere. Qualche residente mi ha già contattato manifestando le sue perplessità, e c’è chi pensa che nella zona sorga un minareto. Va fatta chiarezza spiegando nel dettaglio il progetto. Per questo ho già avuto modo di confrontarmi con il presidente di quartiere Carlo Alberto Lenoci che, nella prossima riunione del Consiglio, affronterà la questione”. Il  minareto nel progetto originario c’era e non è stato approvato dal Comune.

di Alessandro Cesare

 

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