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Chi si gasa nel patto anti Turchia (Eastmed non citato)

Pubblicato il 23/09/2020 - Start Magazine

Partecipanti e obiettivi dell’East Mediterranean Gas Forum (Emgf), un’organizzazione regionale formata da Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Autorità nazionale palestinese (dovrebbe aggiungersi la Francia più gli Usa e l’Ue con lo status di osservatori). Ieri firmata la Carta

I rivali della Turchia nel Mediterraneo Orientale non mollano e lanciano anzi una nuova iniziativa con cui puntano a rafforzare la cooperazione energetica e lo sfruttamento delle risorse del bacino mediterraneo.

LA FIRMA

Al ministero del Petrolio egiziano ieri è andata in scena la cerimonia della firma in video-conferenza della Carta dell’East Mediterranean Gas Forum (Emgf), un’organizzazione regionale formata da Egitto, Cipro, Grecia, Israele, Italia, Giordania e Autorità nazionale palestinese, a cui dovrebbe presto aggiungersi la Francia più gli Usa e l’Ue con lo status di osservatori.

IL PATTO

Con la firma di ieri viene istituzionalizzato un forum di dialogo nato già nel gennaio 2019 con l’obiettivo – come si leggeva ieri nel comunicato diffuso al Cairo – di “creare un mercato regionale del gas, ottimizzare lo sviluppo delle risorse, tagliare i costi delle infrastrutture, offrire prezzi competitivi e migliorare i legami commerciali”.

I MINISTRI

Sono stati in particolare, come segnala il Jerusalem Post, gli attuali ministri dell’Energia egiziano Tarek El-Molla e il suo collega israeliano Yuval Steinitz ad avviare le prime discussioni già nel 2017 a seguito delle importanti scoperte di gas naturale fatte in quel periodo al largo delle coste di Israele ed Egitto.

L’EGITTO

Ed è stato proprio El-Molla ieri a rimarcare l’importanza dell’evento di ieri, che segna la trasformazione di un mero formato di dialogo in un’organizzazione regionale dotata di tutti i crismi compreso un quartier generale al Cairo.

GLI OBIETTIVI

Secondo quanto è stato dichiarato ieri durante la cerimonia, l’Emgf stabilirà “una visione condivisa e un dialogo sistematico e regolamentato sulle politiche del gas naturale per massimizzare le risorse della regione”. Inoltre, l’Emgf “rispetta pienamente i diritti dei suoi membri riguardo alle loro risorse naturali, ai sensi del diritto internazionale, e sostiene gli sforzi per investire le loro riserve e il loro uso delle infrastrutture attuali e future per il gas attraverso un’efficace cooperazione con l’industria del gas”.

DOSSIER GAS

Parlando invece pro domo sua, un funzionario israeliano sentito anonimamente dal quotidiano Ekathimerini ha sottolineato che il forum avrà un’importanza speciale soprattutto per il suo Paese perché agevolerà i colloqui su come trasportare il gas israeliano in Europa ed in altre regioni.

LE SFUMATURE

Non diverse le sfumature delle dichiarazioni del ministro dell’Energia israeliano. Oltre a sottolineare che, “la benedizione del gas porta la cooperazione tra paesi arabi ed europei, la prima del suo genere”, il ministro Steinitz ha ricordato che entro la cornice dell’Emgf si potrà discutere il destino di 30 miliardi circa di gas in partenza per la Giordania e l’Egitto.

LA DICHIARAZIONE

“E un giorno molto importante per la cooperazione e la prosperità”, ha detto invece il ministro del Petrolio greco, Kostis Hatzidakis. Secondo il ministro ellenico si tratta di “un giorno storico anche per i nostri paesi e anche per il Mediterraneo orientale” e aiuterà i paesi membri a superare e sfide e le minacce regionali.

LE SFIDE

A proposito di minacce, c’è da attendersi adesso la reazione di Ankara ad un’iniziativa che, pur dichiarandosi aperta a tutti i paesi che vogliono parteciparvi, è stata concepita sostanzialmente per escluderla.

EASTMED ASSENTE

Sarà anche per questo motivo che ieri nessuno, al Cairo, ha parlato di Eastmed, il progetto di pipeline che costituisce il prodotto naturale di cornici come l’Emgf ma che per Ankara costituisce fumo negli occhi.

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