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Udine celebra la Giornata della memoria

Pubblicato il 20/01/2016 - Il Friuli

Ricco programma di eventi, dal 21 gennaio al 28 marzo, in occasione dell’anniversario della liberazione dal campo di sterminio di Auschwitz.

Un viaggio per non dimenticare e per conoscere. Un percorso civile attraverso gli spunti che possono venire dalle ricerche storiche e dai documenti di una mostra, così come dalle suggestioni proposte da uno spettacolo, un film, una conferenza o, ancora, dalle parole, rare e preziose, affidate ai testimoni della Shoah e raccolte sulle pagine di un libro.

Appuntamento ormai tradizionale, torna anche quest’anno il ricco calendario di iniziative organizzate dal Comune di Udine per la Giornata della Memoria, che dal 2000, ogni 27 gennaio, il mondo intero dedica al ricordo dell’anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, per commemorare tutte le vittime della persecuzione fascista e nazista come ebrei, rom, omosessuali, disabili, malati di mente e testimoni di Geova.

“Dopo Auschwitz – commenta il sindaco Furio Honsell –, è possibile praticare ancora un’amministrazione civile e antifascista autentica solamente con un costante impegno politico anti-antisemitico, che ponga negli eventi della Giornata della Memoria il punto d’appoggio archimedeo della propria identità politica e culturale. La memoria della Shoah – prosegue – ci obbliga non solamente a fare i conti annualmente con il nostro impegno affinché quelle vittime innocenti del totalitarismo, che vuole sterminare ogni differenza, non siamo dimenticate, ma a rinnovare perennemente la loro attualità contro ogni futuro tentativo di omologazione violenta e,  in primo luogo quello, purtroppo ancora presente, che vuole negare agli ebrei il diritto di essere se stessi”.

La rassegna, come sempre organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune, insieme con i Civici Musei e la biblioteca “Joppi”, parte ufficialmente il 21 gennaio e vede il coinvolgimento anche di numerose realtà culturali e associazionistiche del territorio come l’Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia, l’Aned – Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, l’Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione, la Comunità ebraica di Trieste, l’associazione Progetto Alfa Beta, l’associazione Italia Israele del Friuli, il Cec – Centro Espressioni Cinematografiche con il Visionario.

“La Shoah, parola ebraica che significa catastrofe – commenta l’assessore alla Cultura, Federico Pirone –, fu il frutto di un progetto d’eliminazione di massa senza precedenti né paralleli nella storia, attuato dal regime nazi-fascista a danno della popolazione ebraica. Furono uccisi o deportati anche oppositori politici, omosessuali, persone di origine rom, testimoni di Geova. Non un imprevisto, anche qui nella nostra città. Guai a dimenticare che i secoli precedenti non furono assolutamente immuni da intolleranze e da discriminazioni, come i decenni successivi a quella catastrofe. La memoria – conclude – è un bene prezioso e fragile, un bene indispensabile e precario, una responsabilità civile e politica per la città di Udine. Una presa di coscienza sul presente e sulla necessità di costruire un futuro più giusto, per tutti noi”.

Entrando nello specifico del calendario, il programma messo a punto dal Comune partirà già questo giovedì 21 gennaio alle 18, da quando sarà in programmazione al cinema Visionario “Il figlio di Saul”, pellicola ungherese del 2015 che ha ricevuto il Gran premio della Giuria a Cannes e il Golden Globe come miglior film straniero. Il film, firmato da Laszlò Nemes, nella storia del cinema sulla Shoah, questo film rappresenta un punto di non ritorno. Per informazioni su orari e biglietti è possibile consultare il sito www.visionario.info.

Ancora film lunedì 25, martedì 26 e mercoledì 27 sempre al Visionario. In queste giornate verrà proiettato come evento speciale “The Eichmann Show” di Paul Andrei Williams. Siamo a Gerusalemme nel 1961. Per filmare il processo a uno dei più feroci nazisti, il produttore Milton Fruchtman assume il regista Leo Hurwitz. Dopo varie difficoltà, riescono a piazzare una telecamera nell’aula processuale permettendo così agli spettatori delle emittenti televisive internazionali di essere messi a conoscenza delle sconvolgenti testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto (info: www.visionario.info).

Lo storico Valerio Marchi presenterà invece, martedì 26 alle 17.30 in sala Ajace (piazza Libertà) “I Gentilli”, famiglia di ebrei friulani nel vortice della Shoah. I Gentilli sono una delle famiglie ebraiche più illustri e caratterizzanti della storia della regione. Ripercorrere i momenti salienti della loro storia, passando attraverso i terribili anni della persecuzione antiebraiche, offre un quadro coinvolgente e ricco di memorie e di spunti di riflessione. L’incontro sarà dedicato alla memoria di Roberto Gentilli, recentemente scomparso.

Proprio nella Giornata della Memoria, mercoledì 27 gennaio, alle 18 verrà inaugurata alle Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo “Deportati. La deportazione politica in Friuli (1943-45)”, mostra foto-documentaria sui testi di Flavio Fabbroni e realizzata dall’Anpi in collaborazione con Civici Musei di Udine, Aned e Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione. L’esposizione che resterà aperta poi da venerdì 29 gennaio fino al 28 marzo (orari di apertura venerdì dalle 16 alle 18, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19) è un cammino della memoria che rivive l’esperienza vissuta nei campi di concentramento nazista dagli oppositori al regime fascista che dal Friuli. Un percorso per raccontare come, attraverso il carcere e indicibili torture e sofferenze, vi furono deportati e, in molti casi, tragiche morti. Sono in programma anche delle visite guidate curate dall’Anpi e rivolte a scuole e a gruppi (prenotazioni: tel. 0432 – 504813 dalle 9 alle 12).

Per le scuole è riservata invece la proiezione, mercoledì 27 alle 9.30 e giovedì 28 alle 10 al Visionario, di “Corri ragazzo corri” di  Pepe Danquart. Coproduzione franco-tedesco-polacca del 2013, la pellicola racconta la storia di Srulik, un bambino ebreo di otto anni che, fuggito dal ghetto di Varsavia, si finge un orfano polacco per scampare alle truppe naziste (per info e prenotazioni: [email protected]).

L’occupazione nazista di Trieste fa da sfondo, invece, al libro, edito da Il Mulino, “Via San Nicolò 30” di Roberto Curci, che sarà presentato giovedì 28 alle 18 in sala Corgnali alla biblioteca Joppi. Insieme con l’autore sarà presente lo storico Fulvio Salimbeni dell’ateneo friulano. A Trieste,  durante l’occupazione nazista, un ebreo collaborerà attivamente a identificare e catturare molti dei suoi corregionali, poi deportati e uccisi. Attorno alle infami imprese dell’ebreo traditore, ciò che Curci delinea è però una rete ambigua di legami, di corresponsabilità, di vigliaccherie, di reticenze e silenzi che avviluppa Trieste. Una storia che si vorrebbe dimenticare, e che invece riveste uno straordinario valore esemplare.

Il rientro dei deportati, l’accoglienza ricevuta in Patria, lo scetticismo e i pregiudizi nei confronti delle donne deportate, le difficoltà di inserimento nella vita civile, il periodo dell’oblio da parte della società, il valore storico della Memoria, l’importanza della testimonianza. Questo il filo conduttore attorno al quale ruoterà, venerdì 29 alle 17.30 in sala Ajace, la conferenza dal titolo “Il ritorno: i superstiti del 1946”. Relatrice dell’incontro, curato dall’Aned, sarà Antonella Tiburzi,  docente all’università di Bolzano.

L’associazione Progetto Alfa Beta, in collaborazione con la Comunità ebraica di Trieste e l’associazione Italia-Israele del Friuli, organizza poi, sabato 30 gennaio alle 17.30 sempre in sala Ajace, il dibattito “Il ritorno dell’antisemitismo” con Elio Cabib della Comunità ebraica di Trieste, Giorgio Linda, dell’associazione Italia- Israele del Friuli. Moderato da Marco Orioles dell’ateneo friulano, l’incontro farà il punto su un’Europa che pare essere “ripiombata nel buio antisemita. Ad approfittarne è l’odio jihadista, come evidenziato dai recenti attentati terroristici nel Vecchio Continente. Come uscirne?”.

Il programma sulla Shoah, infine, si chiude con la proiezione di due film riservate per le scuole sempre al Visionario di via Asquini. Martedì 2 febbraio alle 10 sarà la volta de “Il labirinto del silenzio” di Giulio Ricciarelli e il giorno successivo, mercoledì 3 alle 10, di “Woman in gold”. Anche in questo caso, le scuole interessate possono prenotarsi inviando una email a  [email protected].

“Ringrazio l’assessore Federico Pirone – conclude il sindaco – per l’ampiezza delle tematiche trattate nell’edizione del 2016 della Giornata della Memoria. Tematiche che ci fanno conoscere ulteriori tremendi aspetti della Shoah e sentirne ancora più vicina la drammaticità. Ma ringrazio anche la Comunità Ebraica di Trieste e l’Associazione Italia-Israele per il contributo a farci comprendere l’attualità e quindi a combattere quel crimine contro l’umanità, e l’umanesimo, che è l’antisemitismo”.

 

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