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Vada in un centro islamico: lettera aperta al sindaco di Udine

Pubblicato il 24/08/2018 - Messaggero Veneto

Egregio sig. Sindaco Pietro Fontanini, anche lei, leggendo il Messaggero Veneto di ieri, avrà appreso del desiderio dei musulmani udinesi di incontrarla. Mi auguro che li accontenterà, visitando uno dei tre centri islamici presenti nella nostra città. Sarebbe un bel gesto, appropriato alla carica che ricopre. Lei ha il privilegio di rappresentare tutti i cittadini della nostra Udine, inclusi quanti pregano Allah. Stiamo parlando, ed è una stima per difetto, del 5% circa della popolazione, di cui una parte con diritto di voto. Una fetta importante di elettorato che spera di stringerle quanto prima la mano – donne incluse – e di farle conoscere la loro realtà. Che non è minacciosa come molti, erroneamente, ritengono. I musulmani di Udine sono pressoché tutti moderati. D’altronde, non si può sospettare di estremismo chi cerca un riconoscimento da parte delle istituzioni. Non sottovaluti dunque la portata dell’invito: recandosi in un centro islamico, lei contribuirà alla lotta al terrorismo molto più di quanto possano fare le nostre forze dell’ordine. Non tema di seguire le orme del suo predecessore, che ha varcato più volte la soglia del centro di via Marano Lagunare, il più grande della città. Scoprirà un mondo fatto di persone semplici, oneste e lavoratrici, che anelano ad essere riconosciute come parte integrante della nostra comunità. In questo senso, meritano tutto il suo incoraggiamento. Non esiti perciò, quando si recherà da loro, ad indossare la fascia tricolore: un simbolo che i musulmani di Udine considerano come proprio, al pari di quelli delle terre di origine, se non di più. Lei saprà che, tra le loro fila, ci sono molti cittadini italiani, che hanno scelto di non fare ritorno nel paese natale o che sono nati nella nostra città. Una città che considerano la propria casa, che rispettano e amano, e al cui benessere contribuiscono attivamente, con il proprio lavoro, tanti sacrifici, e un trasporto paragonabile a quello dei friulani doc. Ci sono, purtroppo, molti pregiudizi nei riguardi dei musulmani. Uno di questi, il più insidioso, è che non rispettino le donne, che le considerino individui di serie B. Non è vero, e Udine ne è testimone. In occasione della festa della donna, i musulmani del centro di via Marano sono scesi in piazza per omaggiare le nostre concittadine con un mazzo di mimose. È solo un esempio. Le dirò anche che non poche giovani musulmane studiano all’Università del Friuli, o in altri atenei italiani: non lo trova un segnale promettente, che contraddice molti stereotipi sulla donna islamica sottomessa? Ci sono persino musulmane che non indossano l’hijab, il velo. Non ci sono peraltro né burqa né niqab, nella nostra città. Nessuno, tra i musulmani di Udine, si ispira ai talebani, o ai fanatici dello Stato islamico. Se c’è un modello al quale guardano, è al suo: il primo cittadino da cui si attendono, correttamente, un gesto istituzionale. Non abbia indugi, perciò. Vedrà, visitando un centro islamico troverà la stima e il rispetto che le vengono espressi da tutti gli altri cittadini. Mi permetto di offrirle un altro suggerimento: quando li andrà a trovare, li esorti ad imparare il friulano. Scoprirà che molti lo conoscono già. E la chiameranno Pieri.

Fontanini PIetroFriuli Venezia GiuliaimmigrazioneMessaggero VenetoMusulmani in FvgUdine
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