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Gli stranieri in Borgo Stazione sono 975, il 41% dei residenti

Pubblicato il 07/03/2025 - Messaggero Veneto

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Come è noto a tutti, il tratto distintivo di Borgo Stazione è la sua variegata popolazione multietnica, che – numeri alla mano – continua a crescere intaccando progressivamente il primato degli italiani. I nuovi dati resi disponibili dall’U.O. Statistica del Comune di Udine certificano infatti che gli immigrati residenti in quartiere sono 975 pari a quasi il 41% dei 2.385 abitanti complessivi. Questo dato va raffrontato ai 1.410 abitanti italiani che rappresentano ancora il 59,1% del totale. Rispetto all’anno scorso è leggermente diminuita la componente italiana (- 21), a differenza di quella straniera aumentata di 34 residenti, confermando una tendenza che progredisce inesorabilmente da vent’anni a questa parte e lascia intuire che il sorpasso non è molto lontano nel tempo. Gli immigrati del resto sono già maggioranza in tre delle undici vie di Borgo Stazione: in viale Europa Unita (57,7%), viale Leopardi (54,9%) e via Roma (53,8%), mentre in via Nievo (48,8%) non si è molto lontani da questo traguardo. E in ogni caso in tutte le undici vie del Borgo la presenza straniera presenta un valore superiore rispetto alla media del Comune di Udine che viaggia attorno al 15%. I 975 immigrati di Borgo Stazione provengono da 64 diversi Paesi di tutti i continenti creando un singolare mosaico dove la maggioritaria componente italiana è attorniata da gruppi e comunità delle origini più svariate in un melting pot davvero unico nel suo genere. Il singolo gruppo più numeroso è quello dei pakistani (99) seguito dai bengalesi (95), ghanesi (93), ucraini e cinesi (87). Ma la maggior parte delle comunità residenti nel perimetro del quartiere non supera le 10 unità, generando l’impressione di una piccola Babele. In definitiva Borgo Stazione può definirsi un laboratorio vivente dell’integrazione chiamato a vincere la sfida di amalgamare popolazioni così diverse evitando conflitti e favorendo gli scambi e il dialogo. I noti problemi di ordine pubblico che spesso fanno capolino in cronaca non riguardano che una fetta assolutamente marginale di persone fragili e problematiche dei cui eccessi i primi a lamentarsi, e a pagare le conseguenze di persona, sono gli stessi immigrati che hanno scelto di vivere pacificamente in un quartiere dove è più facile sentire il conforto di un saluto nella propria lingua madre.

Marco Orioles

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