Di tutti i fenomeni e i fatti che riguardano Borgo Stazione ce n’è uno che nei vari anni è passato inosservato: la popolazione complessiva del quartiere è in netto aumento, con valori che non hanno riscontro con il parallelo anemico incremento del totale degli abitanti della città. A dircelo sono i dati di fonte anagrafica che abbiamo raccolto nel tempo per monitorare le tendenze demografiche dell’area. Tra il 2007, anno della prima rilevazione disponibile, e il 2024 il quartiere è passato dall’ospitare 2.151 cittadini all’attuale cifra di 2.375, con un aumento percentuale pari al 10,4%. Si tratta di un trend decisamente superiore rispetto a quello riscontrato nell’intero perimetro urbano, dove la popolazione è passata nello stesso periodo da 97.880 anime alle attuali 98.680, con una crescita pari ad appena lo 0.8%. Questa anomalia è in realtà tutto fuorché tale, e trova una spiegazione nei più generali cambiamenti demografici e che hanno a che fare prevalentemente con due fenomeni collegati: il boom a Udine della componente straniera, aumentata tra il 2007 e il 2024 di 6.037 soggetti pari a ben il 68,5% in più, e l’assottigliamento dei residenti con cittadinanza italiana, che se nel 2007 erano poco più di 89mila oggi risultano essere 83.831, con un calo di 5.237 unità che corrisponde a quasi il 6% in meno. Se questo cambiamento coinvolge la città nel suo complesso, lo ritroviamo ancor più appariscente proprio in Borgo Stazione, dove si è registrato un progressivo spopolamento della componente italiana, ridottasi tra il 2007 e il 2024 di ben il 12% corrispondente a 192 residenti in meno. Al contrario, nello stesso intervallo di tempo gli stranieri che vivono nelle 11 vie da cui è composto il quadrilatero di Borgo Stazione sono aumentati vertiginosamente, passando da un valore iniziale di 549 a quello attuale di 965, per una crescita del 75,8%. Con questi numeri si comprende benissimo il disagio avvertito dai vecchi residenti che, pur restando maggioritari (1.410), percepiscono chiaramente gli squilibri che si sono accumulati nel tempo. Questa realtà vale a maggior ragione in quelle vie dove tali dinamiche risultano ancora più accentuate: basti pensare a casi come quelli di viale Leopardi e di via Roma, che costituiscono oggi il cuore pulsante della multietnicità di Borgo Stazione. In ambedue le vie, infatti, in questi quasi vent’anni i residenti stranieri sono aumentati di quasi il 150%, a fronte di un calo di quelli italiani misurabile rispettivamente in -16,6% e -13,3%. Non è un caso che ormai in queste due strade si è registrato ormai il sorpasso, con i non italiani assestati nell’ordine al 54,9 e al 53,8% del totale. Vale la pena per inciso che il record spetta ormai da diversi anni a viale Europa Unita, dove gli italiani sono scesi al 42,3%. Se i trend che abbiamo descritto si confermeranno nel tempo, è facile immaginarsi che per Borgo Stazione sia ormai prenotato il non felice destino di ghetto per soli immigrati. Di qui l’urgenza di seri progetti di riqualificazione urbana che tornino a rendere il quartiere attrattivo, magari secondo quel processo avvenuto con successo in varie città italiane e straniere che passa sotto il nome di gentrificazione.
Marco Orioles