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Se ignoriamo l’appello dell’Oms sui vaccini per gli “ultimi”

Pubblicato il 01/02/2021 - Il Piccolo

Dando seguito al proprio mandato di tutelare la salute a livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivolto un allarmato appello ai Paesi avanzati: dopo aver concluso la vaccinazione del personale sanitario e dei soggetti più vulnerabili, sospendete le vostre campagne vaccinali per consentire anche alle popolazioni più svantaggiate l’accesso al prezioso siero. A esprimersi in questi termini è stata la portavoce dell’Oms Margaret Harris, che ha chiesto ai Paesi membri che “una volta vaccinate queste categorie, garantiscano che le forniture a cui hanno avuto accesso siano assicurate anche ad altri”. Al monito di Harris fanno da sfondo le conclusioni di un recente studio secondo cui gli 85 Paesi più poveri al mondo non raggiungeranno l’immunità di gregge fino al 2024 e alcuni probabilmente mai. La proposta dell’Oms trova favorevole il virologo e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco, il quale ricorda che il problema, ancora prima che etico, è di tipo sanitario: “senza un vaccino lì, in quei territori – è il pensiero del virologo – il virus può diffondersi incondizionatamente, col rischio che si sviluppino delle varianti”. Sebbene sia dunque nell’interesse di tutti che alle parole dell’Oms seguano i fatti, è molto difficile che i governi nazionali vi prestino ascolto: tutti, chi più chi meno, hanno investito consistenti risorse nel costruire l’impalcatura delle rispettive campagne vaccinali. L’argomentazione etica può perciò difficilmente fare breccia dinanzi alle priorità fissate dai Paesi economicamente più forti, che vedono nella vaccinazione di massa l’unico strumento per risalire la china della crisi economica e sociale. Il risultato è che a pensare ai vaccini per gli ultimi della terra saranno iniziative come Covax, il programma lanciato l’anno scorso dall’Oms stessa, in collaborazione con la Commissione europea e con la Francia e con il sostegno della Fondazione Bill e Melinda Gates, col proposito di creare un canale mirato a garantire vaccini sicuri per tutti indipendentemente dalle capacità economiche dei singoli Stati membri. Ma anche questa strada potrebbe rivelarsi impervia considerata la frenetica rincorsa agli stock dei vaccini da parte degli Stati con maggiori capacità economiche e i limiti produttivi delle aziende farmaceutiche. Ad esempio, per quanto concerne il nostro Paese, l’istanza dell’Oms appare oggettivamente priva di possibilità pratiche di realizzazione quando si pensi alla fatica con cui il commissario Arcuri è riuscito a ottenere sinora solo una frazione delle fiale contrattualmente promesse. Questa linea dovrà alla lunga fare i conti con la preoccupazione di chi come l’Oms e Pregliasco ci ricorda che nel mondo globalizzato e interdipendente di oggi è impossibile creare chiusure ermetiche: nessuno può garantire che quelle masse non vaccinate non si trasformino in ulteriori vettori del contagio. Mai come in questo caso un appello umanitario coincide con i nostri interessi: peccato che rimarrà inascoltato.

 

CoronavirusIl Piccolo
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